Un’altra tragedia evitata per poco. E un altro incomprensibile cedimento che riguarda un ponte. Si tratta del viadotto XXV Aprile di Novara che all’alba di ieri è letteralmente franato, sul lato destro della carreggiata, all’imbocco della struttura – in direzione del comune di Trecate – causando una voragine che ha rischiato di far precipitare nel vuoto un’automobilista che viaggiava proprio in quel momento. La donna, a bordo di una vettura Dacia Duster – che si è ribaltata sulla rampa in discesa della corsia sud – è stata ricoverata in ospedale, sotto shock dopo essere rimasta in bilico a sei metri di altezza (mentre un altro veicolo che sopravveniva è stato danneggiato dalle condizioni della strada, riuscendo comunque a fermarsi in tempo, prima di raggiungere il cratere formatosi sulla strada).
L’episodio ha dell’incredibile, soprattutto perché il ponte era stato considerato sicuro, in seguito a un recente monitoraggio e le dichiarazioni successive che arrivano dall’assessorato ai lavori pubblici del comune piemontese confermano che sul territorio è in corso “un’indagine a tappeto su tutti i ponti cittadini, anche i più piccoli”, specificando che “a cedere non è stato il ponte ma il muro di contenimento della parte bassa del terrapieno della rampa d’accesso”. Il primo cittadino di Novara, Alessandro Canelli, ha parlato di criticità verificate sullo stesso ponte in passato, a causa di “un cedimento delle fondazioni per scarsa portanza del terreno, con rischi di rotazione dei muri di contenimento verso l’esterno. Poi vennero fatti lavoro di consolidamento e allo stesso tempo la nostra amministrazione ha incaricato ditte specializzate per effettuare il monitoraggio di tutti i ponti e viadotti della città. Monitoraggio dal quale non sono emerse condizioni critiche su quel viadotto”. Parole che non hanno mancato di provocare accese polemiche politiche da parte dell’opposizione e dell’opinione pubblica, proprio per l’apparente inefficacia degli interventi e delle verifiche strutturali effettuate per lo stesso ponte novarese.