Lo scorso mercoledì 8 luglio il Parlamento europeo in seduta plenaria ha approvato il Regolamento (CE) 561/2006 sui tempi di guida massimi e i periodi di riposo minimi – giornalieri e settimanali – dei conducenti di mezzi adibiti al trasporto di merci e persone.
L’associazione europea dei produttori di calcestruzzo preconfezionato – ERMCO – ha seguito il Regolamento sin dalla fase di consultazione pubblica, con particolare attenzione agli articoli 7, che impone a tutti i conducenti una pausa di 45 minuti ogni 4,5 ore di guida, e 13 che elenca le tipologie di trasporto alle quali è concessa una deroga (es. alimenti deperibili, bestiame, latte).
Con il supporto di tutti i suoi membri, durante i tre anni l’ ERMCO, ha incontrato rappresentanti delle istituzioni europee per spiegare le difficoltà dell’industria del calcestruzzo preconfezionato a conformarsi a tale disposizione e chiedere una specifica deroga per i conducenti delle autobetoniere.
Le motivazioni della richiesta
Il calcestruzzo fresco è un prodotto da costruzione con un tempo di vita utile limitato, che copre sia il trasporto che la messa in opera: una volta iniziato, un getto di calcestruzzo fresco in cantiere non può essere interrotto senza conseguenze negative non solo per la qualità del prodotto, ma anche per la sicurezza delle opere e dei loro futuri utenti.
Anche se in generale gli orari di guida degli autisti di autobetoniera rientrano nei limiti previsti dal Regolamento (CE) 561/2006, a volte non è possibile rispettare l’alternanza guida/riposo per imprevisti ritardi dovuti al traffico o più spesso all’organizzazione di cantiere.
Dato che la distanza tra l’impianto e il cantiere è sempre limitata, un autista di autobetoniera non percorre distanze paragonabili a quelle di altri conducenti, impegna molto poco la rete viaria con un mezzo che viaggia a bassa velocità, quindi ha un impatto modesto sulla sicurezza stradale.
Da ultimo, una parte significativa della attività di un autista è occupata non alla guida, ma in operazioni di carico e scarico.
A supporto delle richieste dell’industria del calcestruzzo preconfezionato, ERMCO ha commissionato a un istituto di ricerca tedesco uno studio di valutazione dei tempi di guida degli autisti di autobetoniere e le relative percorrenze. Lo studio, presentato alle istituzioni europee , ha confermato che:
- chi trasporta calcestruzzo passa alla guida il 41,4% della giornata lavorativa,
- il tempo di guida medio è di 4 ore e 26 minuti,
- la velocità media del mezzo è di circa 34 km/ora,
- la distanza media tra impianto e cantiere è di 17,5 km,
- in media ogni giorno è percorsa una distanza di circa 146 km.
Tali dati, che confermano le argomentazioni di ERMCO per quanto riguarda sia la sicurezza dei trasportatori che la circolazione stradale, hanno facilitato il dialogo con le istituzioni europee e portato all’inserimento, nel Regolamento (CE) 561/2006 , di un emendamento (Art. 13 paragrafo r) che consente la deroga dalla pausa di 45 minuti per tutti i “veicoli utilizzati per la consegna di calcestruzzo pronto per l’uso”.
Approvazione e recepimento nazionale
L’approvazione del Regolamento (CE) 561/2006, insieme con l’emendamento, rappresenta una vittoria del settore del calcestruzzo preconfezionato, al quale è stato riconosciuto l’impegno di preservare l’integrità del materiale al pari del latte o di qualsiasi altro materiale considerato altamente deperibile.
Di fatto è stata eliminato l’obbligo di fare una pausa di 45′ ogni quattro ore e mezzo di guida.
Entro pochi giorni il Regolamento, già tradotto in tutte le lingue e disponibile sul sito EUR-Lex, sarà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea. Dopo 20 giorni dalla pubblicazione le nuove disposizioni entreranno in vigore in tutti gli stati membri.
L’attività di promozione e difesa del calcestruzzo come materiale di costruzione sicuro, economico e sostenibile continua. Da anni ERMCO ha sviluppato, anche con gli altri partner della filiera, un dialogo con tutte le istituzioni europee volto non solo a far conoscere le specificità dell’industria del calcestruzzo, ma anche a farne apprezzare l’importanza e quanto la filiera ha fatto e sta facendo per migliorare l’impronta ambientale e sociale del prodotto. Il risultato ottenuto, pur su un tema specifico, conforta e spinge a fare ancora di più.