sabato, Dicembre 14, 2024

SEGNALI INCORAGGIANTI PER IL MERCATO ITALIANO DELLE MACCHINE MOVIMENTO TERRA E LAVORI STRADALI

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Nel primo trimestre del 2019 sono arrivati segnali incoraggianti dai dati relativi alle vendite di macchine e impianti da cantiere. A rivelarlo è l’Osservatorio vendite macchine e impianti per le costruzioni del CRESME, promosso da Cantiermacchine-Ascomac. Il mercato interno di macchine movimento terra e lavori stradali, con 3.190 unità vendute o destinate alle flotte noleggio, è cresciuto rispetto alle vendite realizzate nel primo trimestre 2018 del +17,3%.
Da sei anni a questa parte il mercato registra costantemente valori positivi nel primo trimestre di ogni anno. Ciò ha portato, rispetto al picco minimo registrato nel primo trimestre 2013, ad una crescita attuale del +183,8%. In tutto il 2018, tra macchine vendute a privati o destinate alle flotte di noleggio, le acquisizioni sono state 14.770: se l’incremento del primo trimestre 2019 si dovesse prolungare su l’intero anno si arriverebbe a oltre 17.300 macchine.

I LIVELLI DEL PERIODO PRE-CRISI SONO TUTTAVIA ANCORA LONTANI


Nel 2008, prima che iniziasse il periodo di crisi, le vendite in Italia erano state 24.158. Nel 2018, a distanza di dieci anni, se ne sono registrate 14.770, equivalenti al 61,1%. Se si dovesse confermare la crescita del 2019, le 17.300 macchine potenziali sarebbero pari al -28,4%. “Certo rispetto al drammatico 2013 , in cui le vendite sono state pari a 6.089 unità, ci troviamo nel 2018 con una crescita del 142,6% e nella proiezione del 2019, sulla base dei dati del primo trimetestre, a un potenziale +184% – dicono da CRESME – In sintesi la ripresa della vendita di macchine iniziata nel primo trimestre 2014, prosegue anche nel 2019 e il settore mostra sei anni di crescita, ma i livelli di vendite degli anni pre-crisi restano, anche nelle previsioni più ottimistiche, ancora distanti. C’è però da chiedersi se quei livelli toccati nel pieno della fase espansiva del sesto ciclo edilizio della storia del Paese dal secondo dopoguerra potranno ripetersi, e val la pena notare che la crescita del primo trimestre 2019 , considerando lo scenario economico in cui ci si trova il Paese, appare significativa”.

I DATI PER TIPOLOGIE DI MACCHINE: RULLI PROTAGONISTI CON UN + 37%


Passando ai dati per tipologia di macchine, nel primo trimestre 2019 il settore che più degli altri ha beneficiato della crescita del mercato interno è quello dei rulli che confermano la dinamica di crescita, interrotta dal terzo trimestre 2018, realizzando in questo primo trimestre del 2019 un incremento di macchine vendute/destinate alle flotte noleggio del 35,7% rispetto al primo trimestre 2018. Analizzando i dati per tipologia di rulli, la situazione è comunque molto disomogenea, con i rulli tandem che registrano un incremento del +59,6% e i rulli monotamburo una flessione del -5,0%.
Al secondo posto, in ordine d’incremento percentuale tendenziale, si trovano i mini, il settore più rappresentativo dell’intero comparto, che con 2.221 macchine vendute o destinate alle flotte noleggio supera le vendite del primo trimestre 2018 di quasi 400 macchine, pari al +20,8%. La tipologia di macchine più venduta all’interno del settore, i miniescavatori, rappresentativi dell’86,3% del totale, aumenta del +22,0% rispetto al primo trimestre 2018, ma l’incremento tendenziale più alto lo registrano i track loaders, che con 136 macchine, superano il dato del primo trimestre 2018 del +33,3%. Da ultimi i gli skidloaders che, con 168 macchine vendute/destinate alle flotte noleggio, superano il dato del corrispondente periodo del 2018 del +1,2%.
Tra i settori che hanno registrato un incremento del mercato in questo primo trimestre 2019 va registrato anche quello delle macchine movimento terra tradizionali. Con 810 macchine vendute o destinate alle flotte noleggio, rappresentative del 25,4% dell’intero comparto, l’incremento del mercato è pari al +11,6% rispetto al primo trimestre 2018. Passando all’analisi della tipologia di macchine, gli escavatori cingolati con 526 macchine, rappresentativi del 64,9% del settore, registrano un incremento del +19,3%.
Per quanto riguarda gli escavatori gommati e i dozer, in quest’ultimotrimestre la crescita è notevole: rispettivamente +54,8% e +140% rispetto al primo trimestre 2018. L’unica tipologia di macchine in flessione è quella delle pale gommate che, con 207 macchine vendute/destinate alle flotte noleggio, registra un -13%.
Le vibrofinitrici, che nel secondo semestre 2018 erano tornate in flessione registrando il -14% rispetto a quelle del secondo semestre 2017, crescono del primo trimestre del 2019 dell’ 8,7%.
Discorso diverso per le terne, l’unico settore in forte calo nel 1° trimestre 2019: -62,2%, dato che conferma l’andamento negativo di fine 2018. Per entrambe le tipologie di macchine del settore i dati di quest’ultimo trimestre di rilevazione sono negativi, ma se per le terne rigide il calo è pari al -48,1%, le terne AWS perdono addirittura il -83,3%.
Infine i dumper articolati, che confermano nel 2019 le vendite del primo trimestre 2018. Da notare come per quest’ultimo comparto il dato registrato è sempre altalenante, segnando spesso trimestri positivi alternati a negativi.

LA DOMANDA INTERNA CONTINUA A CRESCERE: 1.068 MILIONI DI EURO DI MACCHINE IMPORTATE, +5,7% SUL 2017


La crescita delle importazioni nel 2018 è “macchiata” dal dato negativo riferito al mese di dicembre: la domanda interna di macchine per le costruzioni aveva registrato una brusca frenata, con il valore delle unità importate dall’esterocalato del 33,6% rispetto al valore registrato a dicembre 2017.
Questa flessione non ha però inciso sull’intero anno, che è restato comunque positivo: il valore delle importazioni di oltre 1.068 milioni di euro ha fatto registrare un incremento del 5,7% rispetto all’anno precedente.
L’unico comparto che a dicembre 2018 ha confermato l’andamento positivo è stato quello delle macchine per il calcestruzzo, con oltre 7 milioni di euro di giro d’affari. Tutti gli altri segmenti del mercato sono risultati in flessione rispetto a dicembre 2017. Il calo percentuale più vistoso lo hanno registrato le macchine per perforazione, con una perdita di oltre 39 milioni di euro. Più contenuta invece la flessione delle macchine per il movimento terra, -3,2%, che si confermano il settore più rappresentativo dell’intero comparto con oltre 675 milioni di euro pari al 63% del mercato.

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