mercoledì, Aprile 24, 2024

Con LecaPiù un tetto diventa vigneto tra le colline del Prosecco

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“I colli del Prosecco”, ovvero quelli di Conegliano e Valdobbiadene, sono entrati da qualche mese nella lista del patrimonio mondiale dell’Umanità Unesco. Da queste terre proviene lo spumante con oltre 140 anni di storia alle spalle che, oltre ad avere conquistato i mercati esteri, regala al Veneto 30 chilometri di colline coperte di vigneti a perdita d’occhio.

Proprio dalla volontà di rispettare il paesaggio naturale di quest’area vinicola, è nato il progetto architettonico per la nuova cantina dell’azienda agricola Giusti Dal Col, a Nervesa della Battaglia (TV). Nota nel mondo come Giusti Wine, l’azienda è nata nel 2003 per volontà del suo titolare, Ermenegildo Giusti, che ha sempre visto nel Prosecco un prodotto di valorizzazione del territorio Veneto identificato con i marchi DOC e DOCG. L’azienda agricola Giusti Dal Col oggi conta circa 100 ettari di terreno, di cui circa il 70% coltivati a vigneto, raggruppati in dieci tenute.

Nella tenuta Sienna, in un “lembo” di terreno ai piedi del colle Montello, l’azienda ha deciso di costruire la sua nuova cantina, luogo di raccolta delle uve e di trasformazione del prodotto. L’intervento costruttivo è risultato particolarmente impegnativo per la dovuta tutela della zona sottoposta a vincolo paesaggistico, anche perché l’area si trova a meno di 1.000 m in linea d’aria dall’Abbazia di Sant’Eustachio, un edificio Romanico risalente all’anno 1000 distrutto alla fine della grande Guerra e di cui oggi restano solo alcuni ruderi significativi. In questo fantastico contesto Laterlite ha contribuito alla costruzione con le sue soluzioni leggere e isolanti in argilla espansa Leca.

Proprio dalla peculiarità del territorio è nata l’essenza del progetto firmato dall’architetto Armando Guizzo. La nuova cantina ha una forma allungata: l’edificio è per due terzi interrato e si trova ai piedi del Montello che non poteva essere “intaccato” da un volume che ne avrebbe oscurato una parte. Ma la particolarità più evidente sta nel tetto: ha una forma ondulata, che ricorda il declivio naturale di un colle, ed è ricoperto a verde da lunghi filari di vigne, in continuità con il terreno circostante.

La struttura risulta così perfettamente inserita, a parere dei progettisti e con il benestare della Soprintendenza dei BB.AA. Veneto Orientale, nel contesto ambientale.

“Abbiamo scelto di collocare la cantina per i due terzi entro terra e di avere la parte che emerge in simbiosi e armonia con il territorio circostante.” – afferma l’Arch. Armando Guizzo – “Per questa ragione i filari dei vigneti esistenti continueranno anche dove sotto si trova la costruzione. Le due curve ondulate che caratterizzano il profilo della nuova architettura sembrano così opera della natura, che ha sollevato con delicatezza in due punti il terreno per ottenere lo spazio necessario alla lavorazione dei frutti (uve) che quel territorio stesso produce. Il prodotto finale, ovvero le bottiglie di Prosecco o del Rosso del Montello, saranno vendute in tutto il mondo concorrendo a promuovere questo territorio, gioiello non solo della Marca Trevigiana, ma dell’intero paese Italia”.

 

Il “corpo di fabbrica” della cantina a pianta rettangolare dalle dimensioni di circa 100×25 m si sviluppa su due piani, per una superficie complessiva di circa 4.000 m2; un belvedere situato in sommità dell’edificio offre la vista panoramica e consente l’accesso ai vigneti sul tetto della cantina.

La scelta dei materiali di finitura è stata guidata dal contesto e dalla correlazione con “l’intorno”, caratterizzato a Sud dal paesaggio agricolo e a Nord dalle pendici del colle Montello. Per questo la copertura ondulata è diventata un vigneto essa stessa.

L’impresa esecutrice dei lavori è E.MA.PRI.CE. S.p.A.

Laterlite ha avuto un ruolo di primo piano nella realizzazione della copertura a verde della nuova cantina Giusti: l’argilla espansa LecaPiù 3-8 è stata utilizzata per realizzare lo strato di alleggerimento drenante (circa 360 m3) sul quale poi posare una guaina, un tessuto non tessuto e la terra destinata alla piantumatura a vigna. Il tetto della cantina, su cui LecaPiù è stato cementato in opera, è diventato così un vero e proprio vigneto.

LecaPiù 3-8 è risultato il materiale più indicato per questa applicazione per diversi motivi. A cominciare dalla sua capacità di non trattenere l’umidità. Basti pensare che il suo coefficiente di imbibizione dopo 30 minuti di immersione è circa dell’1%. LecaPiù non contiene materiali organici né loro derivati; non marcisce, non si degrada nel tempo, resiste bene ad acidi, basi e solventi conservando inalterate le sue caratteristiche. È incombustibile (Euroclasse A1) e, se sottoposto al gelo, non si rompe né si imbibisce. Inoltre, grazie alla sua struttura cellulare interna, LecaPiù ha una bassa conducibilità termica (valore certificato λ = 0,09 W/mk) e quindi il suo impiego è estremamente interessante nella realizzazione di isolamenti termici durevoli.

Infine, la speciale argilla espansa LecaPiù è un materiale ecobiocompatibile, certificato da Anab-Icea per la bioarchitettura e quindi adatto a inserirsi in un contesto naturale protetto come quello delle colline del Prosecco.

Determinante nella scelta del materiale Laterlite è stata anche la sua resistenza combinata alla sua leggerezza: LecaPiù, grazie alla sua struttura cellulare racchiusa in una scorza esterna clinkerizzata, compatta e indeformabile, ottimizza il rapporto tra peso e resistenza. La massa volumica di Lecapiù 3-8 è di circa 350 kg/m3: un materiale leggero adatto a non pesare eccessivamente sulla struttura della cantina Giusti. Allo stesso tempo, grazie alla robustezza e resistenza del materiale, la copertura in argilla espansa LecaPiù ha permesso di sostenere le macchine da cantiere che hanno portato il terreno per la piantumazione della vigna. Realizzare questo strato con l’argilla espansa Leca ha permesso alla copertura di essere carrabile anche in futuro per l’accesso di trattori e altri mezzi per un’agevole coltivazione e cura delle vigne.

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